Da piccolo ero molto curioso.
E tuttora, davanti alla meraviglia, mi stupisco.
In quel bambino curioso mi ritrovo ogni volta che i miei sensi, le mie mani incontrano la pelle: il suo odore, la sua morbidezza e pregiata consistenza mi riportano a quel giorno in cui, i miei occhi pieni di ingenuità, si fermarono a guardare “mani”.
Le mani di un vecchio artigiano che con cura, dedizione e semplicità da una sagoma banale, creò un oggetto unico, originale.
Come un bambino, rimango ancora in silenzio davanti alla trasformazione che oggi le mie mani, senza pensare, senza disegnare, compiono su quella stessa pelle.
Nei miei bracciali non c’è un progetto costruito,
Non c’è logica, né pensiero.
E tuttora, davanti alla meraviglia, mi stupisco.
In quel bambino curioso mi ritrovo ogni volta che i miei sensi, le mie mani incontrano la pelle: il suo odore, la sua morbidezza e pregiata consistenza mi riportano a quel giorno in cui, i miei occhi pieni di ingenuità, si fermarono a guardare “mani”.
Le mani di un vecchio artigiano che con cura, dedizione e semplicità da una sagoma banale, creò un oggetto unico, originale.
Come un bambino, rimango ancora in silenzio davanti alla trasformazione che oggi le mie mani, senza pensare, senza disegnare, compiono su quella stessa pelle.
Nei miei bracciali non c’è un progetto costruito,
Non c’è logica, né pensiero.
"Le mani sono i sensi dell’anima"